That's a Perfect Plan

Erano passati quattro giorni da quando l'Idiota aveva vomitato tutte le cattiverie che gli passavano nel cervello e io ero riuscito ad andare al lavoro e addirittura a non maledirlo, nè avvelenarlo, ma solo perchè non potevamo permettercelo con la guerra in corso...
Però facevo solo i miei turni, senza sostituire, o dilungarmi, in modo da rimanere il meno possibile nell'ospedale del Campo; ovviamente avevo un po' più di tempo libero perciò ero tornato un po' più spesso dai Bimbi Sperduti del Campo.
Sì, conosco la fiaba di Peter Pan, non fate quelle facce!
L'avrò letta centinaia di volte a quelle pesti, forse addirittura a Nath o Andy quando stavo coi Piton, e il nome calzava per quei tanti, troppi, orfani di un po' tutte le età, che però non sapevano davvero cosa fosse una vera infanzia.
Probabilmente quel pomeriggio irradiavo nervosismo a grandi ondate perchè i mostricciattoli erano rimasti stranamente tranquilli mentre leggevo loro il mio libro preferito, il Mago di Oz; ma dovetti interrompermi perchè mi trovai davanti l'ultima persona cui avrei mai pensato: Lyra Black.
Che per caso è addirittura mia cugina...
Peccato che abbia preso tutto da Sirius e poco o niente da mia madre o mia zia Andromeda...
Ma in realtà non avevo niente contro di lei, era solo un po' troppo esuberante per me e i miei rimasugli d educazione aristocratica.
Sì certo Lyra.
Victor continua tu, per favore.
Passai il libro al ragazzetto più grande del gruppo, mi alzai sistemandomi i jeans in un gesto automatico e molto inutile visti i jeans e con un sbuffo sottile e contrariato le feci segno di seguirmi fuori in giardino.
Lì mi accomodai su una panchina e solo allora alzai i miei occhi argentati su di lei, scrutandola con un'espressione di fredda neutralità sul volto.
Allora, cosa posso fare io per te?
Calcai quella sillaba facendole capire che davvero era assurdo che Lyra Black venisse da me così di punto in bianco, e lo feci con un po' troppo gelo forse, ma il mio umore era quello che era.
Eppure rimasi immobile, perchè ero davvero curioso di cosa sarebbe venuto fuori da quella strana chiacchierata...

Per qualche secondo rimasi immobile a ripetermi nella testa quello che la ragazzina aveva sparato d'un fiato; mi sembrava di aver capito che volesse andare a Malfoy Manor, quartier generale di Voldemort protetto tanto quanto Hogwarts o il Ministero...
Doveva essere sicuramente uno scherzo!
Eppure Lyra continuava a guardarmi con uno sguardo deciso e triste che mi fece capire che era tremendamente ed assurdamente seria.
Sei solo una bambina.
Lascia le cose importanti ai grandi che è meglio!
Mi chiedo cosa ne penserebbe tuo padre della tua idea...
Ghignai in modo pericoloso, quasi come se fossi tornato indietro di quasi una ventina di anni e fossi ancora lo spocchioso ragazzino Serpeverde pieno di convinzioni malate in testa.
Evitai di pensare e di dire che avevo solo un anno in più di Lyra quando con orgoglio folle avevo accettato quel Marchio e reso la mia vita un vero inferno; ma soprattutto evitai di considerare la paura che mi scorreva sotto la pelle al pensiero del Manor...
No, non dei Mangiamorte, ma di quella Villa: tornare per me era fuori discussione a prescindere dai sistemi di sicurezza, non potevo tornare in quella casa senza impazzire.
E poi era comunque fuori discussione, era troppo protetto, a meno che non lo conoscessi a perfezione, come me. Ecco perchè la piccola Black era arrivata addirittura a rivolgersi a me; senza me era impossibile, un vero suicidio...
E a quel pensiero capii. E mi rabbuiai ancora di più.
Non ci andranno, vero?
Per questo stai proponendo questa follia...
Per questo stai chiedendo addirittura aiuto ad un Malfoy.
Perchè tu ci hai pensato, mentre loro no perchè Draco non può uscire da questo dannato campo, è troppo pericoloso per lui, è un obiettivo troppo succulento!
La mia voce si era alzata ad ogni parola ed era arrivato ad un tono troppo alto per i miei gusti, contando che eravamo all'aperto a parlare della follia dell'anno. Che poi perchè ne stavamo ancora parlando?
Sai, Lyra? Saresti un'ottima Serpeverde.
Ma non dirlo a tuo padre...
Tu spiegami il tuo astuto piano e dopo deciderò cosa fare.
Sono stufo che gli Eroi siano sempre gli altri, anche quando non se lo meritano...
E sì, mentre lo dicevo avevo un volto specifico in mente.

Rimasi fermo immobile su quella panchina ad ascoltare Lyra sperando e pensando che scherzasse, ma quando la vidi tanto seria semplicemente scoppiai a ridere, una specie di risata incredula e isterica e piuttosto derisoria.
E questo per te sarebbe un piano?!?
Sì, è davvero meglio che resti un Grifondoro, per la carità!
Conosci il numero di guardie nel Parco? Sai dove tengono tua madre?
Ci sono innumerevoli segrete là sotto!
E quanti la staranno sorvegliando?
Ma assurdamente più cercavo di convincere lei che era impossibile e più trovavo modi per farcela... Perchè c'era effettivamente quel passaggio segreto che nessuno conosceva, a parte me che lo avevo trovato da bambino quando giocavo per il Maniero, e avevo da qualche parte ancora la mia veste da Mangiamorte per ogni evenienza (anche se non mi facevano uscire mai) e avevo visto abbastanza prigionieri il sesto anno per sapere quali fossero le celle più sicure...
Forse c'è il modo...
Anche se non so proprio perchè ti sto aiutando!
Bugia, Dray, bugia colossale!!!
Vuoi dimostrare di poter essere tu l'Eroe, di non aver bisogno di quell'Idiota e ti stai servendo della disperazione di una ragazzina... Molto Serpeverde, non c'è che dire!
E poi... E poi non volevo altri orfani, erano già troppi, me compreso.
Se si fa questa follia, si fa a modo mio, con le mie regole e senza controbattere.
E non per niente sono il figlioccio di Severus Piton!

Non che davvero credessi al suo visino improvvisamente angelico o a quella accondiscendenza, ma ero sicuro che una volta là, la paura avrebbe agito per lei e avrebbe fatto quello che dicevo.
Oh ma prima dovevamo arrivare a Malfoy Manor.
E assurdamente quella era la parte più facile, il che è tutto dire davvero!
D'accordo allora.
E strinsi brevemente la mano di mia cugina cercando di non pensare alla marea di cose che potevano effettivamente andare storte.
Ci vediamo all'Hangar Blu fra quaranta minuti esatti.
Non uno di più.
Penso io alle Passaporte, è meno sospetto vedere me lì che non voi.
Perchè immagino che vorrai portare qualcuno con te...
Solo non un incapace, se non vuoi farci ammazzare.
E cerca di non sembrare così colpevole... La disperazione è un'ottima maschera.
E con un semplice cenno mi congedai e mi allontanai verso la mia casupola, dovevo ritirare un paio di cose che speravo di non dover usare o vedere mai più.
Ma non tutto va come si vuole, vero?