A Nice Welcoming...

Pur avendo ritrovato Chris, la mia missione principale restava trovare e portare a casa il mio fratellino; e dopo un mese dalla mia fuga ed un paio di settimane dalla grande chiacchierata con mio marito, finalmente le cose si erano mosse in senso positivo.
Mentre Chris stava in libreria sorvegliavo quella strana via in cui mancava un numero civico, dove avevano avvistato quello che poteva essere un Ivan cresciuto, poi la sera riuscivo a stare con il mio consorte ancora pieno di dubbi e domande, impensierendomi e irritandomi ogni giorno di più pensando ad Aurora e a casa mia, a Dimitri e al Consiglio di vecchi deficienti...
Ma non mi ero mai pentita e finalmente la fortuna aveva girato.
Quel pomeriggio ero seduta dal lato opposto della casa, Disillusa, quando percepii distintamente quell'aura tanto familiare: Ivan. Alzando gli occhi vidi un ragazzo apparire per qualche secondo fra il numero 11 ed il 13 e poi scomparire veloce come era apparso, questione davvero di attimi...
A quel punto mi concentrai su quella traccia magica sforzandomi di percepirne la destinazione grazie al mio Dono Ereditario che mi ero sforzata tanto di affinare e solo a quel punto, pugnali alla mano e nervi ben saldi mi Smaterializzai.
Riapparendo notai subito il cambiamento di temperatura: lì faceva molto più freddo, un freddo che la mia tenuta rossa da combattimento non aiutava certo a mitigare. Il panorama era deserto e in qualche modo piuttosto sinistro, sembrava una sorta di bosco non troppo fitto, completamente silenzioso, troppo silenzioso.
E la traccia si interrompeva di colpo, il che era praticamente impossibile, almeno in situazioni normali, ma dato che la mia vita di normale aveva poco e niente, mi preparai al peggio, con i sensi ben tesi, mentre facevo qualche passo guardandomi intorno.
Se chi ben comincia è a metà dell'opera... Beh allora io ero nella merda con consapevolezza!

Non mi piaceva per nulla quella situazione! Di solito il nemico aveva una faccia e soprattutto lo si poteva affrontare, era difficile trovarsi in posizione di svantaggio per noi Assassini, in particolare per me.
In quel luogo c'era tanta di quella magia che sembrava quasi solida e permeava l'aria tutto intorno, quel luogo doveva essere parecchio pericolo o fondamentale per qualcuno...
Qualcuno che conosceva Ivan.
Per questo la cosa da fare era più che semplice per me: recuperare mio fratello a qualunque costo.
Poi non dite che non sono una tipa tosta!
Certo tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare una barriera magica di proporzione epiche, ma in qualche modo avrei fatto.
Sempre con i sensi all'erta iniziai a spostarmi cercando con il mio Dono una qualche crepa in quel muro di magia anche se non ne conoscevo le dimensioni e soprattutto il contenuto!
Meno male che amo le sorprese...

Probabilmente c'erano incantesimi di guardia, probabilmente c'erano addirittura delle persone di guardia che potevano vedere me, mentre io non potevo vedere loro... E quello era un grosso svantaggio tattico che purtroppo non potevo ovviare, ma per mia fortuna dalla mia parte avevo il mio Dono di Stirpe che mai in quel momento mi era sembrato tanto utile!
Fu grazie a quello se riuscii a percepire una sorta di buco, di interruzione nella barriera magica, un po' alla mia sinistra, e fu sempre grazie a quello che riuscii ad evitare il raggio magico argentato che era stato spedito verso di me da qualcuno che restava al sicuro dietro quel muro magico e trasparente.
Scartando a destra e arretrando di qualche metro ebbi qualche secondo in più per castare un incantesimo scudo piuttosto potente con il mio pugnale grazie al quale il raggio rosso dello Schiantesimo rimbalzò senza colpirmi.
Tutto qui?
Un paio di incantesimi minori che sanno fare anche i ragazzini?
Non solo codardi, ma anche incapaci.
Basta saperlo...
Tenni la voce abbastanza alta perchè chiunque fosse dall'altra parte sentisse più che bene; volevo farli uscire allo scoperto e togliermeli dai piedi una volta per tutte, tranne uno perchè mi avrebbe a raggiungere il mio obiettivo...
Questa è strategia!

Se non avessi avuto fretta, avrei trovato quella sorta di allenamento piuttosto divertente; ma avevo fretta e quei ragazzi erano fra me e mio fratello e non era saggio mettersi fra un'Assassina ed il suo obiettivo.
Bloccai con agilità i tre incantesimi che arrivarono dalla mia sinistra, percependoli appena usciti da quella barriera che iniziava a darmi davvero i nervi perchè nascondeva alla vista i miei avversari e quello era uno svantaggio tattico non indifferente...
Ma le mie parole sembrarono funzionare perchè all'improvviso uscì da quella cortina protettiva un ragazzo bruttino e probabilmente poco e male addestrato: non solo si era lasciato provocare ed era uscito allo scoperto, ma stava usando incantesimi piuttosto elementari e anche se non parlava potevo percepire la sua magia.
Per questo scartando alla mia destra fu facile evitare i raggi di magia che uscirono in rapida successione dalla sua bacchetta diretti alle mie gambe in un vano tentativo di ferirmi e bloccarmi; idea buona, risultato pessimo...
Non mi soffermai sulle parole di quel ragazzo perchè avevo altro a cui badare, tipo due Schiantesimi da cui mi schermai con un Protego ben piazzato, ma non bloccai il successivo incantesimo semplicemente balzai indietro in modo che colpisse per terra e alzasse un bel polverone che faceva al caso mio, soprattutto perchè quei ragazzi si perdevano davvero parecchio in chiacchiere!
Ora erano tre le auree magiche e potevo percepire le due nuove appena dietro quello che a quanto pare si chiamava Cutter; ma che diavolo di nome è Cutter?!
Mentre la polvere iniziava a calare lanciai uno dei miei pugnali verso il ragazzo mirando alla spalla solo per ferire e disarmare, poi mi Materializzai alle spalle di quelle strane sentinelle proprio mentre una delle ragazze spediva un Incarceramus verso la mia precedente postazione, ma io non ero più lì, anzi ero a giusto un paio di passi da lei.
Trattenendomi mi limitai a Schiantarla silenziosamente per poi fare la stessa cosa con l'altra ragazza con l'altro pugnale che avevo tirato fuori dalla cintura appena avevo lanciato l'altro verso il ragazzo che probabilmente si aspettava di tutto ma non quello.
Quando la polvere si posò del tutto a terra, ignorai completamente le due giovani donne prive di sensi e mi spostai sul ragazzo, anche lui per terra, inchiodandolo per terra premendo sul pugnale che si era conficcato appena sotto la clavicola destra e guardandolo con gli occhi ridotti a due fessure gelide.
A quest'ora potevano essere morte e solo per colpa tua.
Sei uscito allo scoperto proprio come un pivellino... Che poi è quello che sei, no?
Devi solo ringraziare che non sei tu il mio obiettivo.
Dunque, dici che ora che ho tre ostaggi grazie a te mi faranno entrare?
Sorrisi quasi dolce, come se davvero mi aspettassi una sorta di risposta o consiglio da quel testa rasata dall'incantesimo facile, mentre raccoglievo la sua bacchetta che era caduta poco lontano ed Appellavo le altre due pensando alla prossima mossa.