Emergency

L'ordine del giorno di quella riunione non era certo dei più rosei, ma per una volta non c'entrava la guerra. Catherine era lì in veste di capo medimago del campo e l'ordine del giorno era Harry, o meglio le sue gambe.
Draco aveva fatto un ottimo lavoro e c'erano buone probabilità, buonissime diceva Malfoy con quell'atteggiamento di chi ci deve credere, ma non c'era la sicurezza matematica che tutto filasse liscio ancora una volta.
Ma Cathy cercava di non pensarci.
Perchè pensare ad Harry che non poteva camminare più era qualcosa che nessuno in quella stanza voleva prendere in considerazione, tanto che Sirius non riusciva neanche a formulare il concetto a parole!
Draco ha fatto un ottimo lavoro, io non avrei saputo fare meglio, ma la frattura era davvero grave e purtroppo noi facciamo solo magie non miracoli.
La possibilità non è altissima, ma c'è...
Tutto dipende da come reagirà Harry alle cure.
Vorrei potervi dare certezze, ma non posso.
Erano tutti preoccupati per Potter, addirittura suo marito, con cui per inciso non parlava dalla litigata, sembrava davvero preoccupato all'idea che il figlio del suo più grande rivale non potesse più alzarsi in piedi.
Ma la preoccupazione venne messa da parte per un secondo quando la porta si aprì e le mani di tutti corsero alle bacchette, compresa quella di Catherine, compresa quella di Remus che finora non aveva aperto bocca, limitandosi a fissare il tavolo dell'hangar come se la colpa fosse tutta sua.
Quando il visitatore si rivelò essere Sophia tutti si rilassarono, ma di pochissimo, perchè una visita non programmata portava sicuramente brutte notizie; e prima che la donna aprisse bocca Lupin si rese conto che sapeva già le notizie che stava per dare e chiuse gli occhi incupiti fino a quando il nome di Jane non rimbombò fra le pareti dell'hangar.
Come immaginabile Sirius scattò di colpo, impulsivo, e Severus fu altrettanto pronto a frenarlo; Cathy ebbe solo la forza di lasciarsi cadere sulla sedia, guardando per un secondo suo marito, completamente sconvolta: Jane era un'amica, quasi una parente ed ora era tenuta prigioniera.
Remus dal canto suo rivolse lo sguardo verso il suo amico di sempre, cercando qualcosa da dire, ma dalla sua bocca uscì solo un triste Mi dispiace, Sir...
Perchè era stato Lupin a darle il nulla osta per allontanarsi dal campo e si era lasciato convincere che poteva andare da sola, che non correva rischi così grandi, ed invece ora era prigioniera del nemico.
Sophia, sai dove la tengono?
Sai se sta bene?

Remus anche in quei momenti di tensione si chiese come fosse possibile che Minerva riuscisse ancora a farlo sentire come un sedicenne che aveva combinato l'ennesima idiozia!
E figurarsi che in quel momento non ce l'aveva nemmeno con lui, ma con Sev e Sir... E che novità!!!
Poi il suo sguardo si spostò sul suo migliore amico da una vita quando lui parlò e il suo viso si trasfigurò in una smorfia scettica e mezza colpevole mentre appoggiava la schiena contro lo schienale della poltrona sospirando anche lui facendo eco a Sir.
Forse no, Sir.
Ma sono io che l'ho lasciata andar via.
Catherine dal canto suo cercava di non pensare alle colpe o ai meriti, ma stava concentrandosi su Jane, sul fatto che sembrava stare relativamente bene e sul fatto che fosse viva. Per il momento.
Quello che la preoccupava era farla tornare indietro; Malfoy Manor era la villa più protetta, quasi quanto Hogwarts ed attaccarla era impensabile!
Stiamo parlando di Malfoy Manor, Severus.
In quasi quindici anni sai quanto può essere cambiato?
Draco non ci mette piede da metà della sua vita e avranno cambiato le cose dopo la tua defezione!
Senza contare che Voldemort adora quella villa e che Sophia sarebbe scoperta come è successo a te.
E' un suicidio, un suicidio ben pianificato, ma sempre un suicidio!
Si odiava mentre diceva quelle cose, perchè Jane era come una sorella per lei, ma nello stesso tempo non riusciva a non pensare al resto della sua famiglia e del campo che rischiava per una sola persona.
Era orribile, ma il gioco non valeva la candela.
Aveva solo detto le cose come stavano, senza sentimentalismi... Forse suo marito sarebbe stato fiero.
Ma guardando alla sua destra stava notando già Rem guardarla con uno sguardo scioccato.
E presto sarebbero arrivati gli altri.

Alla prima frase di Sirius, Cathy chiuse gli occhi sorpresa da tanta finezza, e dalla scelta delle parole; poteva capirlo, poteva immaginare la sua rabbia, ma le parole che seguirono la indignarono come non mai.
Persino Remus a quelle parole tanto cattive si alzò per andare a calmare Felpato, ma ovviamente Severus fu più veloco e pronto non certo a calmarlo, ma a difendere a ragione l'onore della moglie. E per quello Remus si trattenne perchè era una cosa fra loro, sarebbe stato il primo ad infuriarsi a morte se quualcuno si fosse permesso di parlare così di Tonks, rabbia o non rabbia!
Certo, Lupin si trattenne, ma Catherine no. Apprezzava il gesto del marito, il suo proteggerla sempre e comunque, ma quella volta Sirius aveva passato il segno!
Così quando Severus si spostò per recuperare l'alcolico, Cath si avvicinò a quel cretino con passo tranquillo, un'espressione neutra e calma sul volto, e solo quando fu vicino a Sirius e al delirio che aveva combinato si fermò davanti a lui; non le aveva fatto impressione lo scoppio di magia del Malandrino perchè semplicemente era troppo, troppo furiosa per rendersene conto.
Prima ancora di dire qualcosa o di ascoltare chiunque in quella stanza, la mano di Cathy partì schiantandosi con forza sulla guancia di Sirius, colpendolo tanto forte e con tanta sorpresa da fargli voltare la testa.
Proprio tu parli di ipocrisia?
Potevi preoccuparti di Jane mentre era ancora qui, invece di fare il falso eroe dalla brillante armatura!
Doveva essere rapita dai Dark Aurors per farti rendere conto che esiste?
Sei un ragazzino patetico, Black.
Prova a crescere!
E quelle parole forti, quelle assolute verità, erano state dette con la calma glaciale che caratterizzava solitamente Sev, ma rimbombarono con forza estrema nel silenzio del Quartier Generale che era sceso dopo lo schiocco dello schiaffo.
Poi senza più calcolarlo, come se fosse invisibile, innocuo ed inutile, Catherine si voltò verso Sophia e suo marito che stavano affrontando il fattore salute, il suo campo...